Abbiamo visitato la mostra “Andy Warhol: 30 years later”. Qui è dove vi raccontiamo il nostro sguardo sulla mostra (e vi diamo un piccolo consiglio per gustarvela al meglio!)
Per ricordare il genio della Pop Art a 30 anni dalla sua morte, il Museo Civico di Asolo ha allestito la mostra “Andy Warhol: 30 years later”. Un percorso che ci conduce nella vita e nella filosofia di questa icona del ‘900 che ripetendo e modificando immagini già esistenti ne rivelava ambiguità e potenzialità comunicative.
“La pop art è un modo di amare le cose”
Ironico, sperimentatore, provocatore e attento osservatore, Andy Warhol con la sua arte ci insegna a guardare con occhi nuovi le immagini che incontriamo ogni giorno. Lo fa attraverso il suo sguardo sulla realtà, sulla moda, sui personaggi dello star system, sul cinema e sugli oggetti del quotidiano che lo circondano. Con le immagini, racconta storie che reinterpretano gli stereotipi, le opere d’arte e la società intera.
Warhol lo fa cogliendo il presente, perpetuandone la sua freschezza ma anche sottolineando come la nostra relazione con la realtà è sempre più mediata dai mezzi di comunicazione e dal diluvio di immagini da essi prodotte.
Le opere in mostra
Warhol considerava l’arte un bene di consumo, accessibile a tutti, pronta all’uso.
“Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti”, disse. Lungimirante, aveva già previsto che i nuovi media, consentendo a chiunque di creare immagini e video, avrebbero potuto garantire a tutti quanti uno spazio di fama nel mondo!
Più di 60 sono le opere esposte al museo. Opere su carta, serigrafie, cortometraggi e ritratti di persone famose. Tra le opere più celebri i visitatori possono incontrare ‘Mao Tze Tung’ (1972), ‘Marilyn Monroe’ (serigrafie realizzate dal 1967), accanto a ‘Flowers’ e ‘Dollars’.
Sono esposti, inoltre, i libri pop up ‘Birillo’ del 1967 e quelli per l’infanzia progettati tra il 1958 e il 1959; sculture come le ‘Zuppe Campbell’ e i ‘cereali Kellogs’, e alcuni numeri della rivista ‘Interviews’, da lui fondata per sostenere e diffondere le attività della Factory – l’incredibile edificio, fucina di talenti e di produzione delle più diverse espressioni artistiche (dalla musica, all’arte alla pubblicità) da lui fondata a New York nel 1962. La rivista promuoveva la diffusione e conoscenza dei film underground e, in un secondo momento, affrontava temi di attualità o legati al mondo dello spettacolo.
Presente alla mostra di Asolo anche ‘“Il Cenacolo”, The Last Supper’ (1985-1987) una magnifica interpretazione del Cenacolo di Leonardo da Vinci (1494-1498), che Warhol realizzò nel 1986.
La mostra “Andy Warhol: 30 years later” è ospitata nelle sale del Museo Civico di Asolo. Una location suggestiva che offre l’opportunità di far dialogare nello stesso ambiente le opere permanenti che arrivano da un passato lontano con la contemporaneità.
La Blotted Line
Tra le cose più curiose da scoprire in mostra è la tecnica della Blotted Line, che consiste nel ricopiare un’opera su carta assorbente con inchiostro. È il sistema che Warhol utilizza per riprodurre da sé le sue opere. Warhol mantiene la stessa immagine riproducendola molte volte, in modo quasi meccanico, modificandone però i colori. È il modo in cui lui stesso “si fa” macchina, industria, rimarcando la sua accusa al mondo piegato al consumismo e profetizzandone la globalizzazione. Questa tecnica gli consente anche di far emergere le potenzialità comunicative differenti di ciascuna immagine.
Il nostro consiglio? Arriva direttamente dalle parole di Andy Warhol: “Se volete sapere tutto di Andy Warhol vi basta guardare la superficie dei miei quadri, dei miei film, della mia persona. Ed è lì che sono io. Dietro non c’è niente”.
Dove e quando
La mostra è aperta fino al 17 aprile 2017 presso il Museo Civico di Asolo:
giovedì-venerdì dalle 15.00 alle 19.00
sabato-domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
Lunedì 17, ultimo giorno di apertura della mostra, dalle 9.30 alle 19.00
#andywarhol30yearslater #andywarhol #museoasolo
Foto per gentile concessione del Museo di Asolo museoasolo.it Tutti i diritti riservati.